PERUGIA – Ufficialmente, nell’incontro appena terminato tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e la governatrice dell’Umbria e rappresentante di tutti i governatori d’Italia per il recovery plan, non si è parlato di zone a colori e riaperture d attività, ma solo di come sarà lo scenario che si apre col Recovery.
E però sono tanti i segnali positivi che portano a pensare che il 20 aprile potrebbe essere il giorno del ritorno in zona gialla dell’Umbria,. Di più: Per alcuni epidemiologi, se il trend attuale verrà confermato dai numeri, si potrà arrivare addirittura a una zona bianca, visto l’ottimo Rt attuale (0,70), il secondo migliore d’Italia, e l’indice di contagio che è ora sui 100 ogni centomila abitanti ma in progressiva e però costante decrescita, con le zone finora focolaio che stanno facendo i progressi più evidenti (dall’Alto Tevere alla Valnerina).
Bar e ristorante aperti in Umbria quindi dal 20 aprile? Presto per dire. Ma anche Salvini, anche lui ricevuto da Draghi qualche minuto prima della Tesei, ha inserito nel suo elenco – stilato in base ai dati – l’Umbria in cima alla classifica dei migliori numeri sul Covid d’Italia.
Dall’incontro tra Draghi e Salvini tra l’altro è emersa la volontà del Governo di prendere in considerazione le riaperture finora negate. La data non è fissata ma la seconda metà di aprile è da considerare probabile.
Se l’Umbria prosegue con il trend di ora il risultato è sicuro. Si potrebbe parlare anche di cinema e teatri aperti, con precisi protocolli, meno possibilità per le palestre.
Infine: sul Recovery plan Draghi ha coinvolto, a differenza del precedente governo, le Regioni con impegni molto precisi: si parla di task force locali con il dovere di seguire lo sviluppo dei vari piani e i lavori. Poi l’indicazione del premier alla Tesei, da riferire a tutti gli altri: «Gli enti territoriali dovranno aiutarci a stare vicini a persone e categorie che sono state più colpite dal Covid».
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