PERUGIA – Nel giorno del report della sanità umbra tutti dicono tutto, quindi è chiaro che sul Covid è il momento di fare una pausa. Breve riassunto dell’11 febbraio.
Oggi l’unico numero incontrovertibile è il seguente: l’Rt (indice che vale per quel che vale) dell’Umbria e’ 1.07 mentre la settimana scorsa era 1.18. Migliorato. I contagi nell’ultimo giorno sono diminuiti ma sono aumentati i ricoveri. Perché? Nessuno della sanità aveva una spiegazione, neanche uno straccio di ipotesi.
Stando alle dichiarazioni, potrebbe oggi aumentare il numero dei Comuni arancioni o invece diventare rossa tutta la regione. Attendere per sapere.
Invece i presidenti di Regione riuniti con il ministro a orologeria Boccia sono terrorizzati dalla varianti e vedono ogni riapertura di attività come una minaccia. Figurarsi l’Umbria che le varianti ce ne ha di tutti i generi.
Bertolaso ha detto alla radio che ce lo possiamo scordare di fare un tranquillo Natale 2021 e anzi la prossima settimana o quella successiva, arriva la terza ondata di Covid. Evviva: anche Bertolaso è entrato nella miriade di profeti che affollano il pianeta. Avessimo lo stesso numero di vaccini e di profeti, avevamo risolto.
Penultima nota: il Governo in scioglimento deve ancora esprimersi sui 50mila vaccini in più per l’Umbria, che pure non bastano neppure per gli ultrottantenni (naturalmente non si è occupato di monoclonali). Si attende comunicazione ufficiale.
Una cosa buona, per finire la giornata: il nuovo premier Draghi ha confermato che trovare più vaccini per l’Italia sarà il suo primo e fondamentale impegno.
Tra i milioni di profeti in circolazione ce ne sarà uno per dirci se Draghi riuscirà nell’intento?
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