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Assisi, in casa ha un arsenale e reliquie nazifasciste: denunciato

Le indagini dopo che l’uomo aveva colpito un vicino e il suo furgone con un’arma ad aria compressa

ASSISI (Perugia) – Un uomo di 36 anni è stato denunciato lesioni personali, danneggiamento aggravato e detenzione illegale di armi e munizionamento dopo una lunga e articolata indagine condotta dagli uomini del commissariato di polizia di Assisi, coordinata dalla Digos della questura di Perugia.

Indagine scattata a seguito di una denuncia per lesioni personali e danneggiamento presentata da un assisano, colpito al collo da un “pallino” in plastica mentre era intento a lavorare nel suo orto. Qualche giorno dopo il fatto, l’uomo aveva pure scoperto un danneggiamento del suo furgone il cui vetro parabrezza presentava delle visibili scalfitture. Grazie al sopralluogo della polizia scientifica si riusciva a recuperare, incastrato fra i vetri dei finestrini, un frammento di plastica dello stesso tipo di quello estratto dal collo dell’uomo. Data la pericolosità della situazione e il rischio concreto che tali condotte potessero ripetersi, gli agenti dell’Ufficio Anticrimine, coordinati dagli uomini della Digos, hanno iniziato una capillare analisi informativa sul territorio a seguito della quale si è riusciti a concentrare l’attenzione investigativa su di un cittadino italiano, 36enne, di Assisi, incensurato ma vicino agli ambienti di estrema destra. Raccolti elementi a suo carico, si è così deciso di effettuare un controllo all’interno dell’abitazione dell’uomo ubicata nella periferia di Assisi.

Gli agenti hanno potuto verificare l’esistenza nell’appartamento di una camera completamente tappezzata ed arredata con effigi, calendari, soprammobili, pagine di giornale e bandiere riproducenti simboli e personaggi del ventennio fascista e del periodo nazista. Nel corso controllo i poliziotti hanno scoperto un vero e proprio arsenale: rinvenute numerose armi bianche ed armi ad aria compressa, tra le quali due carabine, unitamente a del munizionamento compatibile con quello utilizzato per colpire l’uomo. Tra le suddette armi è stata reperita anche una da guerra: un moschetto risalente al 1890 che dalle prime verifiche è apparso funzionante. Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato e l’uomo denunciato all’autorità giudiziaria.

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