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«Coronavirus, tamponi per chi rientra in Umbria. Fase 2 non è “liberi tutti”»

Pd: mettere in sicurezza i cittadini, con misure di controllo obbligatorie

PERUGIA – «Mettere in sicurezza l’Umbria e gli umbri, pretendendo misure di controllo obbligatorie, quali comunicazione e tamponi, per chi rientra in Umbria, per tutti coloro che rientrano nei propri domicili e residenze o che arrivano in Umbria per soggiorni prolungati autorizzati».

È quanto chiedono alla Giunta regionale, in una nota, i consiglieri del gruppo PD che spiegano come le iniziative previste dalla Direzione alla Salute della Regione Umbria, del tutto facoltative, «a causa dello strumento giuridico inadeguato», non siano «sufficienti» e che invece «occorra un’ordinanza ad hoc della Presidente, con relative sanzioni». I consiglieri del PD spiegano che la Fase due «non può essere sinonimo di ‘liberi tutti’ e non possiamo permetterci neanche di vanificare gli sforzi e la responsabilità dimostrate dagli umbri, sino ad oggi. È opportuno dunque che la Regione provveda ad emanare una ordinanza relativa agli obblighi per chi rientra in Umbria, come già fatto da altre regioni. Non appare adeguato, infatti – sottolineano -, il provvedimento della Direzione alla Salute, che non prevede, come sarebbe invece necessario, l’obbligatorietà della comunicazione e dei tamponi per chi rientra in Umbria».

«Per mantenere il livello di sicurezza della nostra regione – si sottolinea nella nota del gruppo PD – è infatti necessaria una ordinanza della Presidente Tesei, un provvedimento che metta nero su bianco l’obbligo di comunicare l’arrivo al sindaco e alla Asl di riferimento, con contestuale isolamento domiciliare e tampone, soprattutto per chi rientra da territori a rischio verso il proprio domicilio o la propria residenza, o viene in Umbria per soggiorni autorizzati. Misure di buon senso – concludono i consiglieri Dem – per non mettere a rischio il grande lavoro e la grande responsabilità dimostrata dagli umbri».

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